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https://www.cinquecosebelle.it/cinque-memorabili-frasi-di-anna-karenina-di-lev-tolstoj/
Ho letto Anna Karenina ben due volte, dico ben due volte perché è un libro abbastanza “spesso ” sia fisicamente (sono due tomi) sia denso di vari concetti . Ho trovato sul web questo articolo che riassume abbastanza bene i fatti salienti del romanzo anche se, in realtà , c’è molto di più nella trama. È la storia di Anna Karenina ma soprattutto di Levin , l’io narrante , alter ego di Tolstoj , che esprime , oltre al suo parere sulla vita , l ‘amore , la morte, anche il suo concetto di vero lavoratore visto come colui che con le mani lavora la terra , ad esempio, in contrasto e disprezzando, ad esempio chi si occupa di finanza che non considera affatto degno di essere chiamato lavoro ma modo bieco per arricchirsi. Nell’ articolo sono riportate 5 frasi “famose” del libro tra cui l’incipit che è veramente toccante e , se vogliamo , fotografa molto bene il fatto che quando in una famiglia tutto va bene ed e’felice..è felice come tutte le altre , svilendo un po’, x così dire, e banalizzando una situazione di x se’ che , invece, dovrebbe essere apprezzata e tenuta in considerazione. Una grave mancanza nell’articolo e’ la mancata menzione di quando Anna, ormai già da un anno fuori casa , e da tutto questo tempo lontana dal figlio , grazie all’aiuto di una fedele serva , va a visitare nottetempo il figlio che, nella sua cameretta, sta dormendo , approfittando dell’assenza del marito recatosi al circolo. Che la scena sia di una intensità straziante è dire poco , non ricordo con precisione i dettagli, ma ricordo perfettamente il mio viso solcato da lacrime irrefrenabili, e non ero neanche depressa in quel periodo. Piangere per un passo di un libro non mi era mai successo e , in questo modo , neanche dopo mi è più capitato . … La domanda che scaturisce da questo romanzo e’: “è possibile raggiungere la propria felicità inseguendo magari un nuovo amore , una passione travolgente a scapito della felicità di chi ami ? come un figlio innocente? che nn ne può niente dei dissapori e incomprensioni coniugali., ma che avrebbe cmq diritto ad almeno una parvenza di serenità anche se non reale ma solo surrogata?
Allora con un pensiero forse banale e spiccio dico : “meglio un tradimento e un amore clandestino che salvi la serenità di chi ami anziché la schiettezza e la sincerità di staccarsi x riappropriarsi di una vita che diventata ,forse , come non ti aspettavi ma che, allo stesso tempo, non ti appartiene più del tutto, perché non sei solo persona a se’stante ma anche madre e moglie e questo, in effetti, non si deve e non si può prescindere oppure rinunciare , pensando che la propria vita, in fondo, la si è già vissuta.
La felicità a scapito di chi ami non può essere vera felicità .
Cercherò nel libro il passo testé indicato e se lo troverò , in seconda battuta , farò un bel copia incolla. Quel passaggio merita l’aver letto tutto il libro ! .
Leggete l’articolo vi verrà voglia di leggere il romanzo se nn lo avete ancora fatto, classico che non può e non deve mancare nel proprio CV di acculturato. ?