E già è proprio così.. noi abbiamo l’obbligo verso noi stessi di allontanarci e tenere a debita distanza coloro che ci feriscono e mancano di rispetto…
Rispetto: una parola che indica un qualcosa di relativo..
Il rispetto è percepito in maniera diversa in base all’educazione, al luogo di nascita.. pensiamo al senso di rispetto che hanno in Sicilia rispetto a quello che può essere nel Lazio o in Lombardia.. magari rifiutare una tazza di caffè potrebbe sembrare oltraggioso se nn rifiutata con le dovute frasi di rito mentre al nord verrebbe letta semplicemente come una normale scelta slegata alla mancanza di , appunto, rispetto.. detto ciò , che tutti sappiamo , magari, non riflettiamo che questo senso del rispetto può essere differente anche tra coetanei e persone vissute e cresciute in uno stesso luogo.. perché l’educazione ha un ruolo importante ma anche la sensibilità individuale.. e la sensibilità ha una gamma vastissima di sfumature … allora, io dico sempre, che l’unico modo per andare d’accordo e non sentirsi feriti è quello di palesare quelli che sono i nostri sentimenti e stati d’animo in relazione ad atteggiamenti e comportamenti di coloro che frequentiamo.. ci deve essere una tendenza a comprendere e voler tendere una mano.. se questa tendenza nn c’è ma è forte la giustificazione ” io sono fatto cosi'”.. evidentemente non c’è la volontà e l’interesse di voler stare assieme… lo sforzo deve essere fatto da ambo le parti..non può essere univoco .. sennò il rapporto è sbilanciato e le cose sbilanciate non stanno in piedi….. quando frequentate qualcuno che ha comportamenti che vi fanno sorprendere in senso negativo, vi lasciano sbigottiti , sempre con un senso di amaro in bocca , un leggero nodo alla gola e non avete neanche più la voglia di spiegare che quella data cosa vi dà proprio fastidio.. l’unica alternativa esistente è lasciare andare … perché è vietato dover sentire quelle sensazioni negative che incidono, poi, anche sullo stato d’animo e quindi sulle proprie azioni …. d’altronde il mondo è bello perché è vario e , talvolta, anche se è un peccato per certi aspetti positivi che possono esserci, bisogna proprio fare un passo indietro… per forza .. perché la ripetizione di questo tipo di malessere alla lunga incide in modo importante e impiega sempre meno tempo a raggiungere il nostro umore, modificandolo.. è come un deja vu… l’azione ripetitiva raggiunge subito e ,sempre prima, il senso di negativo sommandolo a quelli precedenti… è per questo motivo che se anche una persona “l ha sempre fatto” poi non capisce come mai ma ad un certo punto quell’atteggiamento/comportamento non è più tollerato.. il motivo e’ che si è sedimentato in noi un malessere che non riusciamo più ad anestetizzare, e che quella deterninata azione ci richiama alla mente ma rafforzate tutte le altre volte gia’ vissute e sopportate … e ci fa sempre più male… quindi si arriva a dire “basta” anche se magari la stessa identica cosa ce la siamo fatta andare bene milioni di volte.. arriva un punto che oltre non si può più accettare.. e la cosa straordinaria é che questi personaggi ” cadono dal pero” e non capiscono proprio cosa abbiano fatto di male, in fondo….. ricordiamoci che il perdono esiste ma non è un elettroshock .. i segni e le cicatrici rimangono.. tutto sta a vedere quante volte si passa sulle stesse cicatrici e sugli stessi segni … ??
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