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Il senso della vita. ?❤?

Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!

Tant’ è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai,
dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.

Io non so ben ridir com’ i’ v’intrai,
tant’ era pien di sonno a quel punto
che la verace via abbandonai.

Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto,
là dove terminava quella valle
che m’avea di paura il cor compunto,

guardai in alto e vidi le sue spalle
vestite già de’ raggi del pianeta
che mena dritto altrui per ogne calle.

Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta.

E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l’acqua perigliosa e guata,

così l’animo mio, ch’ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.

Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso,
ripresi via per la piaggia diserta,
sì che ‘l piè fermo sempre era ‘l più basso.

Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta,
una lonza leggiera e presta molto,
che di pel macolato era coverta;

e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi ‘mpediva tanto il mio cammino,
ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.

Temp’ era dal principio del mattino,
e ‘l sol montava ‘n sù con quelle stelle
ch’eran con lui quando l’amor divino

mosse di prima quelle cose belle;
sì ch’a bene sperar m’era cagione
di quella fiera a la gaetta pelle

l’ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m’apparve d’un leone.

Questi parea che contra me venisse
con la test’ alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l’aere ne tremesse.

Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame,

questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch’uscia di sua vista,
ch’io perdei la speranza de l’altezza.

E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne ‘l tempo che perder lo face,
che ‘n tutti suoi pensier piange e s’attrista;

tal mi fece la bestia sanza pace,
che, venendomi ‘ncontro, a poco a poco
mi ripigneva là dove ‘l sol tace.

Mentre ch’i’ rovinava in basso loco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per lungo silenzio parea fioco.

Quando vidi costui nel gran diserto,
«Miserere di me», gridai a lui,
«qual che tu sii, od ombra od omo certo!».

Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
e li parenti miei furon lombardi,
mantoani per patrïa ambedui.

Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
e vissi a Roma sotto ‘l buono Augusto
nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.

Poeta fui, e cantai di quel giusto
figliuol d’Anchise che venne di Troia,
poi che ‘l superbo Ilïón fu combusto.

Ma tu perché ritorni a tanta noia?
perché non sali il dilettoso monte
ch’è principio e cagion di tutta gioia?».

«Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte
che spandi di parlar sì largo fiume?»,
rispuos’ io lui con vergognosa fronte.

«O de li altri poeti onore e lume,
vagliami ‘l lungo studio e ‘l grande amore
che m’ha fatto cercar lo tuo volume.

Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore,
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ha fatto onore.

Vedi la bestia per cu’ io mi volsi;
aiutami da lei, famoso saggio,
ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi».

«A te convien tenere altro vïaggio»,
rispuose, poi che lagrimar mi vide,
«se vuo’ campar d’esto loco selvaggio;

ché questa bestia, per la qual tu gride,
non lascia altrui passar per la sua via,
ma tanto lo ‘mpedisce che l’uccide;

e ha natura sì malvagia e ria,
che mai non empie la bramosa voglia,
e dopo ‘l pasto ha più fame che pria.

Molti son li animali a cui s’ammoglia,
e più saranno ancora, infin che ‘l veltro
verrà, che la farà morir con doglia.

Questi non ciberà terra né peltro,
ma sapïenza, amore e virtute,
e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

Di quella umile Italia fia salute
per cui morì la vergine Cammilla,
Eurialo e Turno e Niso di ferute.

Questi la caccerà per ogne villa,
fin che l’avrà rimessa ne lo ‘nferno,
là onde ‘nvidia prima dipartilla.

Ond’ io per lo tuo me’ penso e discerno
che tu mi segui, e io sarò tua guida,
e trarrotti di qui per loco etterno;

ove udirai le disperate strida,
vedrai li antichi spiriti dolenti,
ch’a la seconda morte ciascun grida;

e vederai color che son contenti
nel foco, perché speran di venire
quando che sia a le beate genti.

A le quai poi se tu vorrai salire,
anima fia a ciò più di me degna:
con lei ti lascerò nel mio partire;

ché quello imperador che là sù regna,
perch’ i’ fu’ ribellante a la sua legge,
non vuol che ‘n sua città per me si vegna.

In tutte parti impera e quivi regge;
quivi è la sua città e l’alto seggio:
oh felice colui cu’ ivi elegge!».

E io a lui: «Poeta, io ti richeggio
per quello Dio che tu non conoscesti,
a ciò ch’io fugga questo male e peggio,

che tu mi meni là dov’ or dicesti,
sì ch’io veggia la porta di san Pietro
e color cui tu fai cotanto mesti».

Allor si mosse, e io li tenni dietro.

 

Da sempre,  per sempre l’uomo cerca un senso alla sua vita, chi cerca di salvarsi per la vita che verrà,  se ci sarà. .. e chi cerca di dare senso ad ogni singolo giorno, ad ogni singolo respiro,  qui su questa terra. .. Peccato non è solo fare … ma anche non fare. . Forse è il secondo è peccato maggiore.. perché non vivi.. no o?  Io inizio a pensarla un po’ cosi.. solo un po’ ..

 

Un senso        Vasco

Non è un film. Articolo 31

Due giorni e si chiude anche quest’anno : 2016… per me è  stato, forse, uno degli anni più difficili, piu’ duri , quindi,  ben contenta, che sia al termine anche se è per modo di dire, è tipo cabala .. perché il 1 gennaio 2017 è il giorno successivo al 31 dicembre 2016 e le cose non è che cambino con il colpo di bacchetta magica solo perché cambia il numero dell’ultima cifra dell’anno. Ma mi sento di essere alla fine di tanta sofferenza,  tanta davvero, quanto non si riesce neanche a immaginare , ma neanche a descrivere, per quanto ad alcuni mi sia impegnata a raccontare . . Ho passato moltissimi anni in un tran tran tediamente rassicurante, poi all’improvviso , proprio come un fulmine a ciel sereno,  mi sono ritrovata a dover fare i conti con una realtà difficile da accettare,  da gestire,  da vivere in generale. .  sembrava di essere stata calata in un film drammatico,  ho sentito frasi che mai avrei pensato mi sarebbero toccate , parlando di me,  non cosi presto,  non a 43 anni , nel pieno della vita, con ancora tante cose da fare .tante cose sempre rimandate nel corso degli anni, perché c’era sempre qualcosa che faceva rimandare ciò che sembrava secondario , ma che forse  secondario non doveva essere considerato ,  perche si trattava di vita da vivere al di là dei doveri che cmq sarebbero stati delegati o gestiti diversamente, poi quando , tutto doveva essere finito sono stata sbalzata in quello che definisco un film dell’orrore,  quando si dice che al peggio non c’è fine..è proprio così. . Questa fase è conosciuta solo dai medici che mi hanno seguita , dai famigliari stretti , dai padri spirituali che ho avuto , e da 5 amici/he di tutti i miei amici (e ne ho tanti davvero), … di cui una l ho mandata a fanculo recentemente e senza farla passare dal via e li’  rimane (diciamo che era da anni che procrastinavo la cosa) , perché quando si è a conoscenza di certi vissuti non ci si può permettere certi atteggiamenti duri, cioè tutto è permesso ma con le conseguenze sopra descritte, un’altra stava per fare la stessa fine per motivi simili .. frasi dette a cazzo , di merda che ti fan capire che non c ‘e’  la minima capacità di immedesimazione..  si perché l’importante è essere vivi… giusto?  E invece non è proprio cosi. … dipende da  cosa si è dovuto rinunciare per essere vivi…. una è  sparita,  ma lei è  sempre stata un po’ agnostica/indifferente ma e’ cosi di carattere, la quarta persona , essendo non proprio vicina ,  giustamente,  non la sento..  normale che sia così .. quindi,  come il film Highlander, ne è rimasto uno solo. … ?  ma e’ ok.  Ora dopo i film drammatici e dell’orrore mi aspetterei altri generi.. piacevoli, magari… bene che siano sempre film! .. ormai il tran tran farò in modo che non faccia più parte della mia vita!!! ?  Voglio una vita spericolata come quella di Steve Mc Queen cit. oppure vediamoci pure a Roxy Bar a bere del gran whisky  … ?

Non è un film       Articolo 31

Non sono una Signora – Loredana Bertè

Non mi considero una persona sfortunata, anzi , tutto sommato,  nonostante tutto,  direi proprio il contrario. ..  rispetto a ciò che si vede nel mondo e tutto ciò che sta accedendo in giro, direi fortunatissima..  certo è  che ho sempre camminato in salita .. discese ne ho viste poche,  quasi nessuna. . Mi sono dovuta sempre un po’ guadagnare le cose sul campo, i miei errori li ho semore pagati con interessi altissimi,  adesso,  però,  non ho più voglia di salite se evitabili.. anzi ,se possibile,  prendo proprio l’ascensore..  lo cerco l’ascensore prima di intraprendere un qualsiasi cammino,  anche perché sono abbastanza stanca e ho due maroni che strisciano per terra, e considerato,  che molto dipende,  non tanto da quello che ci capita ma da come lo affrontiamo,  cerco in primis di lavorare su di me, perché sul mondo non ho alcun potere di modificare a mio piacimento le cose ma posso modificare da dentro me il modo di approcciare le cose,  questo sì,    del resto tutto è una palestra, basta allenarsi e il risultato arriverà. ..

 

Non sono una signora     Loredana Bertè

Buon Natale

Con questa bellissima canzone natalizia faccio gli Auguri a tutti di cuore. Li faccio oggi  perche’ , per me il periodo piu’ bello e’ proprio l’anti-Vigilia e la Vigilia di Natale, concordo con Leopardi,  e la teoria secondo cui  , piu’bella della festa c’e’ la sua attesa , l’aspettativa, la preparazione della festa stessa … quando e’il giorno giusto,  e’ gia’ mezzo andato l’entusiasmo …. Natale per me è sempre stato un periodo magico,  che mi ha sempre dato grande gioia , entusiasmo , voglia ulteriore di spendere per fare i regali , sempre scelti con cura , al di la del valore economico, pensando a chi li stavo facendo.. e non prendere per prendere qualcosa. .  Quest’anno voglio rivolgere un pensiero a tutti coloro che il Natale li fara’ sentire ancora più tristi perché hanno qualche problema da risolvere, problemi di salute o qualche situazione in sospeso  da sistemare , xche questo periodo è meraviglioso se ti va tutto a gonfie vele , altrimenti acuisce maggiormente i dolori, se presenti.. .. ho avuto modo di provare. . ed è proprio cosi… perché si evidenzia maggiormente le problematiche in contrasto con le luci , gli sfarzi,  la voglia di fare festa e soprattutto il sentirsi fare gli auguri… che ,se non sei in vena,  ti fa stare ancora peggio..  (nn ci vuole un genio per capirlo!!)  W i Natali passati,  a quando si credeva a Gesù Bambino e si attendeva con un senso di magia indescrivibile il suo arrivo nella notte nagica .. a quando si affidava a una letterina,  che non si capiva come sarebbe arrivata ma che si aveva la fiducia totale che sarebbe giunta a destinazione,  perché te lo dicevano mamma e papà, i quali  dicevano solo cose vere e che non potevano sbagliare mai,  si affidava la nostra richiesta  per il regalo piu desiderato e tenuto in serbo per l’occasione che certamente non ci avrebbe deluso .. eh già xche si sa che Gesù Bambino può tutto. .. basta stare bravi .. o promettere di diventarlo…??

Happy Christmas

“Insieme a te” Ornella Vanoni – Mauro Lavezzi

Mi ricordo quando uscì questa canzone nel 1990 .  Era l ‘anno della maturità, avevo quasi 20 anni una vita incognita, da costruire davanti;  se non  ricordo male era uscita in primavera e quante volte l’abbia ascoltata allora non si può dire.  Usavo ancora registrare dal sintonizzatore (alias radio ) sulla fonte “piastra”  utilizzando il mio adorato stereo . Quindi si usavano le mitiche musicassette… una canzone per adulti che parla di amore , passioni , incomprensioni , di quanto la passione possa far bruciare tutto in un istante. Un testo che allora,  forse, non potevo capire appieno ma che già capivo essere vero, ora che lo riascolto a 46 anni per la mia esperienza ma anche x quella di tante amiche che mi hanno raccontato, direi che piu azzeccato un testo non si poteva scrivere.

#passionemaledettamoda’

#sentirsivivi

#razionalitaversuspassione

Insieme a te

Elisa – 105 Stadium 15 Novembre 2016

Un concerto è sempre un’emozione , una grande emozione … sei avvolto dal suono , ci sei in mezzo.. e sei trasportato…. il corpo inizia a muoversi  , a tempo … nelle migliori delle ipotesi.. ?    il concerto di Elisa mi ha fatto ballare e , quindi, il  bilancio e ‘ assolutamente positivo….voce bellissima , suona un sacco di strumenti , balla , si muove bene sul palco , l’unica nota negativa , se si puo’ dire cosi , ,secondo me, sono state  le luci.. che nn erano niente di che .. ho visto di molto meglio..  troppa luce .. momenti che si era illuminati a giorno..  e dire che avevano annunciato dei particolari effetti speciali..  io non li ho visti..  il pezzo che mi ha emozionata di più è “tu nell’universo ” di Mia Martini..  la canzone è stupenda e lei la canta in modo perfetto , con voce potente , pulita ..  belle anche “gli ostacoli del cuore”  scritta x lei da Ligabue , manca l’ingresso del Liga lasciato all’intervento del pubblico.. Non è proprio la stessa cosa .. piuttosto avrei messo un suo video.. ..  “Luce”  .”L’anima vola”  anche se non mi ricorda un gran bel periodo .. preferisco, quindi ,  le canzoni italiane …  come ha detto Vasco alla domanda  come mai   abbia  cantato sempre solo in Italiano.. lui ha risposto : “perché canto come mangio ”   ???  ecco.. ?

L’anima vola