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L’Indifferenza

Ho letto l’articolo sotto linkato.. è interessante anche se nn mi trova d’accordo con tutto quanto scritto.

S’è sempre detto meglio essere odiati che nn essere considerati….  Non sono d’accordo… meglio essere oggetto di indifferenza piuttosto che  di odio, meglio l’oblio che essere obiettivo di distruzione … l ‘odio può muovere azioni tali da nuocerti proprio .. fisicamente e psicologicamente.. l’indifferenza , non che faccia piacere, ma se una persona è già strutturata , più di tanto non può nuocere.. evidentemente,  nn si sarà risultati interessanti o degni di nota  x quella determinata  persona,  che è   una persona o cmq poche persone… poi c’e’ il resto del tuo mondo che ti manifesta affetto , interesse, stima e , a quest’eta’, visto  che sappiamo quale è il nostro valore,  anche se qualcuno non lo riconosce o non vuole riconoscerlo, non ci fara’ certo crollare l’autostima, anzi…..  avrà i suoi motivi.. sicuro…..avrà la testa che funziona così..  che  cosa si vuol  fare ? , cosa spiegare?  Non c è niente da spiegare ma solo da prenderne atto e agire secondo il nostro sentire.. si prova…  poi conviene lasciare.. quindi non sono affatto d’accordo con l’articolo quando dice di provare a spiegare i propri  sentimenti e cosa  fa stare male.. mi sembra proprio una belinata.. e’ come far leggere le nostre  istruzioni x l’uso in Russo …  due lingue diverse, non ci si potrà mai capire… meno parole più fatti.. questa dovrebbe essere la soluzione …  poi le nostre istruzioni x l’uso non dovrebbe conoscerle nessuno…. solo noi stessi….

 

 

http://lamenteemeravigliosa.it/il-castigo-indifferenza/

 

La risposta.

ho appena saputo che un mio amico di quando ero ragazzina è in coma a seguito di un incidente stradale. Il fatto l ho appreso a mezzo Facebook poco fa , e il mio pensiero è x lui , per sua moglie e i suoi figli .  Spero ne esca presto  , è una brava e cara persona.. nn è proprio giusto.. niente è giusto a ‘sto mondo.. cercare il perché di certe cose è inevitabile anche se risposta nn c’è, non ora , almeno.

Selfie e Depressione

Ieri su FB mi è capitato di leggere un articolo interessante che trattava lo studio da parte di psicologi , psichiatri , sul significato di postare selfie e in numero abbondante sui social. Secondo questo studio fatto,  chi posta spesso selfie, specie che lo ritraggono sorridente, che ride o che mostra che si sta divertendo , in realtà  sarebbe in un periodo di depressione…  ci sta … può essere benissimo , perché no?  Non spiegavano il perché o dettagli su questa analisi..   la depressione ha vari stadi , di diversa intensità… c’è quella che ti fa pensare al suicidio, che non ti fa alzare da letto, dove tutto sembra irrimediabilmente perduto e senza via d’uscita… ecco,  lì i selfie non vengono tanto bene..  ne’con il sorriso ne’senza… Non si fanno proprio.. Non prendi neanche il telefono in mano, ne’ esci , ne’ ti vesti .. diciamo che sopravvivi sperando passi  presto anche quella giornata …   poi ci sono stati di depressione con cui riesci a convivere , che ti fanno sembrare tutto sommato a posto senza particolari problemi di esistenza.. forse è qui che si ha la forza di postare selfie..  che ridi e che sorridi e che hai voglia di vivere .. perché voglia di vivere si ha ..per lo spirito di sopravvivenza che è in ognuno di noi .. forse postare selfie mentre si sta sorridendo o ci si sta divertendo è x immortalare un momento che si vorrebbe replicare all’infinito, è per dire voglio stare ed essere così sempre e per sempre… perché tutti vogliamo stare bene e vivere sempre con il sorriso , felici .. chi posta i selfie , forse, è anche x dire “ecco ci sono , sono qui , e rido e voglio continuare a ridere, continuare a stare bene  ”  ..   si, forse è così!

Crisi

C R I S I….. C R I S I….

Si sa! Tutti nella vita entriamo  prima o poi in crisi . Cosa vuol dire entrare in crisi? Nn avere più certezza che quello che si sta facendo sia la cosa giusta , sia la nostra strada , porsi delle domande che possono mettere in discussione quello che si è fatto, avere comunque titubanza nel continuare un certo tipo di percorso, valutare gli eventuali errori commessi e capire che forse al tal bivio era più opportuno girare a sx anziché a dx   .. si sa anche che “del senno del poi sono piene le fosse ”  . … ma nn c’entra il bilancio prima o poi si deve fare , viene da fare spontaneamente… e quando si fa il bilancio di solito? Nn c’è un’età precisa..   di solito sì fa quando ci si ferma dal “correre ”  come dei pazzi, quindi, quando i figli sono più autonomi e si ha piu’  tempo x pensare o anche quando ti accade qualcosa nella vita per cui potenzialmente c’è il rischio di essere a fine corsa… e allora ci si domanda “ho fatto tutto quello che avrei voluto realizzare,? Ho visto tutto quello che avrei voluto vedere? Ho avuto  le relazioni che avrei voluto vivere?  Ecc .. ecc..  (che nn  vuol dire ecchecazzo, ecchecazzo..??  come mi suggeriva Facebook qualche giorno fa)….  di seguito linko  un articolo molto interessante sulle crisi che l’uomo abitualmente  si trova ad affrontare nel corso della sua vita .. io la crisi adolescenziale nn l’ho avuta.. forse perché sono sempre stata adolescente anche da bambina (avevo smania di crescere e mi atteggiavo da grande), compravo dischi, ballavo nn vedevo l’ora di poter andare in discoteca, a Gesù Bambino un anno ho chiesto che mi portasse una trousse di trucchi e,  quando sono arrivati di plastica , ho dubitato della sua esistenza come elargitore di doni desiderati… il primo reggiseno l’ ho comprato che ero in  5 elementare e la taglia era la zero…????… quindi nata adolescente, poi,  parentesi durata 18 anni di mamma a tempo pieno matura, consapevole, dedita,  full immersion, ora, forse, tornata adolescente, si .. mi sento un po’ lo spirito che avevo allora … pur rimanendo , ovviamente , mamma ..  ma mamma un po’ sui generis… bisognerebbe chiederlo a mio figlio come sono .. ma a parte qualche volta che mi critica aspramente, mi sembra contento di me e del mio polpettone che gli piace moltissimo……??

 

Non trovo più l’articolo .. mannaggia … dovrete accontentarvi del mio pensierino … ??  cmq diceva che le crisi nell’uomo avvengono principalmente in tre momenti  della vita:  in eta’ adolescenziale, alla  mezza età  ( individuata nei 40 anni) e durante l’invecchiamento…. praticamente si è in crisi tutta la vita … ?????

 

 

 

 

Liberta’

E se fosse proprio così?….

 

Qualunque esperienza tu viva è stata creata da il profondo desiderio di essere libero che risiede in te. Non devi proteggerti dalle esperienze che questo desiderio crea.
La tua mente si oppone costantemente a quello che accade perché ha un suo piano per la libertà, un piano fallimentare fatto di idee di altri su cosa è giusto o sbagliato, idee riciclate, regole acquisite da persone assolutamente lontane dall’essere libere. Come idee e regole di persone imprigionate potrebbero portarti alla libertà?

Il vero piano è quello del tuo profondo desiderio di libertà, questo è ciò ti spinge verso situazioni, persone, progetti e allo stesso tempo ti libera da situazioni, di persone e di progetti che non sono per te… ripeto: non ti toglie, ti libera.
La sofferenza che senti non è data da quello che accade ma dalla resistenza che oppone la tua mente.
La vita che vivi è un’intima danza del tuo desiderio di libertà, ed essendo la libertà la tua vera natura… smettila di difenderti da quello che accade.
La guerra è finita, vivi.

Luca D’Alessandro

 

Cioè, non ho parole….

Milan Kundera

Sono le 2 del mattino , precisamente le 2 e 5 e  nn ho sonno, stasera ho avuto l’ideona di prendere un caffè.. ma ne avevo bisogno …  avevo bisogno di carica… mi sono caricata troppo, si vede, intanto aspetto mio figlio che rientri a casa e che nn ha orario, beato lui   .. cosa avrei dato x nn averlo neanch’io da ragazza  …  Oggi è stata per me una giornata pesante, pur non avendo fatto niente .. quanto ci si stanca e quante energie si sprecano semplicemente pensando .. rimuginando.. Non si può dire…. ormai sono un’esperta nel settore  . Ho sempre bisogno di capire, di dare,   cercare un significato a ciò che mi accade o mi è accaduto, in ogni decisione  presa o non presa in un determinato momento, la stessa identica.  Ho il cervello in continuo arrovellamento ..  spero prima o poi di staccare ‘sta spina, di imparare ad accettare e punto. Di vivere alla giornata, come se ogni giorno nn avesse un domani.  Forse sarebbe l’unico modo x vivere serenamente   . Che possa rassegnarmi! E fine.   E poi scopro che Milan Kundera pensava qualcosa di analogo a  me .. e oggi , ora, trovo un suo pensiero..

Buona notte!

 

1 Agosto 2013

Proprio oggi , al mattino presto, girando sulla home di Facebook ecco cosa trovo… in una giornata per me particolare , coincidenza ? Per me è sincronicità..   è che si dovrebbero seguire i segnali in cui ci si imbatte .. ma io , chi mi conosce bene, lo sa, ho un po ‘ la mia testa .. e faccio quello che sento di dover fare ..  Seneca il Giovane diceva : il dolore lieve parla , il grande è muto”  (spero di averlo citato scrivendo correttamente la frase) …   è così  … c’e  un momento che il dolore è così grande che nn riesci neanche a parlarne, ti chiudi come in una tana , ferita , poi, pur rimanendo sempre lo stesso fatto, il fatto stesso si allontana, si stempera, e, si ha voglia di parlarne, forse x esorcizzarlo, per poterlo in qualche modo archiviare , tirarlo fuori da te , e anche per dare testimonianza di vita .. e forse spunto di riflessione, che nn guasta mai.

Ognuno di noi sta vivendo o ha vissuto qualcosa di doloroso. Se nn conosciamo la storia non giudichiamo mai il comportamento dalle apparenze e in modo superficiale.  È un grave torto che faremmo ed un errore di valutazione .

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Terribile Anniversario

1 Agosto 2013.  Sono già passati 4 anni ma mi sembra ieri.  Per me questa data è come uno spartiacque.. c’è un prima e un dopo .. che è  anche il mio presente.  Da allora la mia vita è cambiata, speravo di poter tornare ad essere come prima.. purtroppo nn è stato possibile .  Ricordo perfettamente tutto lo scorrere di quella giornata, anche se la nefasta scoperta la feci alla sera ,  dopo cena … eppure mi è rimasto impresso tutto ciò che ho fatto fin a partire dal mattino.  Oggi è una giornata che vivo male , un giorno che vorrei non fosse mai esistito.

Sos Donne blog

Dopo che ho letto questo, mi viene  solo da dire    …  però ….

“Per tanto tempo non mi sono data il permesso. Di provare e sentire certe cose. Come se quel permesso dovesse darmelo l’altro. Mio marito ad esempio. Ma non solo.
Era come se il mio essere, dipendesse da quello che gli altri si aspettavano da me. Come se qualcuno al di fuori da me dovesse autorizzarmi. Il dolore, ad esempio, era schiacciato da quella serie di affermazioni che frullavano nella testa: hai tutto. Cosa vuoi di più? Hai un marito che ti ama deve bastarti.
Allora il permesso di provare dei sentimenti negativi veniva accantonato. Chi ero? Perché dovevo provare certe cose? Oppure quando, per alcuni momenti, avrei voluto abdicare al mio ruolo di madre. Oppure quando non avevo voglia di fare tutte quelle cose che si dice piacciano alla mamme. O ancora quando mi annoiavo alle feste di compleanno delle mie figlie e dei loro amici. Ai giardini, pomeriggi interminabili.
Semplicemente non mi davo il permesso. Di provarle.
Sono caduta, ma lo sapete. Dentro un abisso. E quando si cade e si finisce spiaccicate sul fondo abbiamo una sola possibilità.
Darci il permesso di essere.
Fallibili, ad esempio. Che negare non funziona mai.
Adesso mi do il permesso e mi sono autorizzata.
Mi autorizzo a non preparare le lasagne che sono una buona madre lo stesso. Spero.
Mi do il permesso di stare male e farlo vedere alle mie figlie senza timore.
Mi do il permesso di uscire con le amiche. Di cercare il mio piacere nel sesso. Di non arrivare dove gli altri si aspettano.
Di non stirare niente che non mi piace. Stendo bene benissimo?.
Di non mascherarmi da folletto alle gite degli scout e nemmeno a Carnevale, che mi fa schifo. Di prendermi un Xanax prima delle udienze, che ho paura. Di non uscire più senza un po’ di matita nera e un po’ di rossetto. Di comprarmi quella cosa se proprio mi piace. Di non piacere al mio compagno, alle mie figlie, a mia madre, che ora mi terrà i musi. Di dire quello che penso durante le riunioni a scuola e alzare anche un po’ la voce se mi viene il nervoso. Mi do il permesso di mangiare quando devo compensare. Di sentire chi sono e cosa sono. Di avere bisogno del mio compagno, che tante cose non le so fare e non mi vergogno più. Di non andare più in palestra che la odio. E non me ne frega se a una certa età bisogna farlo.
E soprattutto di essere un disastro, a volte.
Di non capire tutto della terapia, e di non andare in fondo fondissimo che a un certo punto bisogna riconciliarsi. E basta.
Mi sono negata il permesso per molto moltissimo tempo, aspettando che qualcuno mi dicesse che ero bella e brava. O semplicemente chi ero.
Ora so che posso autorizzarmi alla vita. Che farlo comporta scegliere e assumersi la responsabilità delle scelte. Che, a volte, è comodo che lo facciano gli altri, così non è mai colpa nostra.
Dobbiamo darci il permesso di ascoltarci che quello che sentiamo non è mai sbagliato. Ci appartiene e ha un senso se sappiamo darglielo.
Ci diamo questo cazzo di permesso o no?
Penny
Ps: vi abbraccio. Buon lunedì. Non camminate in punta di piedi.
Permettetevi qualcosa che intanto non siamo delle brave bravissime, lo sanno tutti. E poi, chissenefrega! ?”     blog SOSdonne.