Questa sotto è parte della nota finale dell’autrice al suo romanzo, un romanzo breve, coinvolgente che consiglio di leggere , fa riflettere su come le parole possano avere veramente una forza imprevedibile, una forza che ci può manipolare e plasmare fino a plagiarci, specie se , come nel caso della protagonista Natalia, si è in una condizione psicologica di debolezza che , nella vita, ahimè, può capitare … nn permettiamo di dirci e di raccontarci qualsiasi cosa, si trovi il coraggio di bloccare chiunque stia invadendo il nostro animo, dicendoci chi siamo, cosa desideriamo o cosa dovremmo fare. Non si abbia vergogna di dire basta. E valutiamo, cmq, prima, chi si ha davanti ….
“Prima di qualunque altro suono, di milioni di suoni , e’ la voce a marchiarci davvero a fuoco. La voce è il filtro del nostro spirito , dell’ allegria o della tristezza . Non c’è niente di più profondo di una madre che ti parla . Non c’è niente di più desiderato che qualcuno ti dica “ti amo”. Si dice che un’immagine vale di più di mille parole, ma non è vero. Le parole sono come missili che scoppiano nel cervello, le parole sono caricate dal diavolo. Una sola parola può ferirci e farci vacillare . L’insulto o la lusinga sono fatti di parole . L’amore è una parola come anche l’odio . La vista possiamo eluderla, possiamo chiudere gli occhi. A volte ai bambini li copriamo perché non vedano cose brutte , ma difficilmente possiamo tappare loro le orecchie. I lamenti e le risate finiscono per infilarsi in qualche fessura. La voce vibra, rimbomba e occupa tutto il pensiero. Mi fa più paura il tuono rispetto al fulmine . Forse sono particolarmente sensibile alla voce umana. ….. Non voglio sapere ciò che si pensa di me. ….. La memoria dei bambini è fatta di ciò che crediamo non sentano e del tono della voce dei loro cari, dei loro insegnanti, delle persone più vicine . Una voce triste crea un’impronta indelebile, così come una voce allegra. Quale delle due è più importante ? Dovremmo anche stare attenti a ciò che ci raccontano, a ciò che permettiamo ci venga detto, perché quello che entra non esce più. ‘
Che aggiungere ? É tutto già così detto bene e in modo chiaro che nn c’è proprio nulla da dire … è proprio così.. una cosa detta non torna indietro … e anche se detta senza pensarla del tutto , una volta detta nn si può più rimangiare, può segnare per sempre il destinatario … in fondo una parte di verità anche se esasperata, anche se si e’ nei momenti di rabbia , esce … e dire che nn si pensava affatto diventa poco credibile.. o quantomeno in quel momento si pensava proprio così… io , poi, che sono abbastanza impulsiva, un sacco di volte mi sono poi pentita di aver dato fiato alla bocca, perdendo un’occasione per tacere… talvolta il silenzio è proprio d’oro … e l ho capito a mie spese.. ma e’ difficile cambiare atteggiamento anche se ci si prova, e ci si prova ancora… ?